La riduzione della capacità uditiva riguarda oggi più del 12% della popolazione in Italia. La sua incidenza aumenta con l’età ed è destinata a crescere assieme alla crescita della popolazione anziana, si stima che la popolazione degli over sessantacinque anni in Europa passerà dagli attuali 140 a circa 208 milioni nel 2050 con il raddoppio degli over ottanta anni da 40 a 81 milioni. La riduzione uditiva si può curare con un opportuno percorso protesico e riabilitativo.

La fornitura di protesi acustiche è inserita nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) che sono “ l’insieme delle prestazioni che vengono garantite dal SSN, a titolo gratuito o con partecipazione alla spesa, perché presentano, per specifiche condizioni cliniche, evidenze di un significativo beneficio in termini di salute individuale o collettiva, a fronte delle risorse impiegate”.                                                                                                      I benefici delle protesi acustiche vanno oltre i risultati della semplice correzione della disabilità uditiva e contribuiscono alla “normalizzazione” della vita delle persone con riduzione uditiva ed alla prevenzione di altre malattie. Basti pensare all’effetto della protesi acustiche sulla vita dei bambini ipoacusici o al legame ipoacusia con depressione o demenza negli anziani.

La fornitura di protesi acustiche a carico del S.S.N. ha permesso a molte persone, soprattutto a quelli delle fasce sociali meno abbienti, di poter usufruire di un formidabile strumento di cura dato il costo delle protesi.

La fornitura delle protesi acustiche agli aventi diritto avviene con un atto medico dello “specialista prescrittore”, individuato dall’A.S.L. , che garantisce l’appropriatezza  e che agisce nella doppia ottica di cura della disabilità e prevenzione di tutte le complicanze legate alla riduzione uditiva, che sono ben documentate  e riconosciute da autorevoli studi di livello internazionale.

La normativa corrente in Italia determina come aventi diritto alla protesi acustica:

  • I minorenni con riduzione uditiva
  • Gli invalidi civili ( con ipoacusia inserita tra le patologie invalidanti)
  • Gli invalidi di guerra
  • Gli invalidi per servizio

senza alcuna limitazione legata al reddito.

L’audioprotesista interviene sulla prescrizione del medico mettendo in atto, con la propria autonomia professionale, un percorso protesico-riabilitativo personalizzato.

Si parte dalla ricerca del campo dinamico uditivo del paziente, alla scelta dell’apparecchio acustico più congeniale, alla presa d’impronta del condotto uditivo esterno, all’adattamento dell’ausilio protesico, fino alla fase più importante quella dell’addestramento al corretto utilizzo del dispositivo applicato, in un susseguirsi di azioni via via sempre più personalizzate e specifiche per ogni singolo paziente.

L’audioprotesista che è in grado di gestire al meglio il processo per ogni singolo paziente lo aiuterà a sfruttare al massimo la protesi acustica scelta.

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Dott. Antonio Ferrara Tecnico Audioprotesista –Biofonic Casoria SRL

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