Si è aperta, senza se e senza ma, una nuova epoca della nostra storia. L’emergenza Coronavirus ha cambiato il rapporto tra aziende e persone, che sono stati, sono o saranno pazienti, clienti. Ma secondo il nostro punto di vista, lo ha rafforzato, valorizzato. Non c’è stato mai nulla di scontato nel rapporto tra l’azienda e le ‘sue’ persone, come la Biofonic e chi ogni giorno la rende migliore: i clienti. Sarà l’unica volta che opteremo per questo termine, perché per noi siete donne, uomo, genitori, nonni, zii, figli che devono risolvere un problema ed assolvere ad una esigenza. Sì, sentire meglio, che rappresenta per noi la parte più importante ed imponente della nostra attività.
Ma non l’unica. Il Coronavirus ha fatto riflettere tutti noi ed ha rafforzato il concetto che è ad oggi fondamentale l’attenzione verso le persone, che quando si trovano ad affrontare un problema, un’esigenza specifica o semplicemente esaurire un dubbio, meritano risposte veloci e concrete.
Un punto di riferimento, dunque, per un servizio che prima di diventare tale è una consulenza. L’emergenza ha infatti posto l’accento su un più continuo ed efficace rapporto con le persone, che diventa consultivo. Come? Ce lo siamo chiesti, come migliaia di aziende in Italia, orientandosi verso il digitale, sottraendone aspetti puramente sedentari, guadagnandone in innovazione ed in una consulenza strutturata per essere, nel minor tempo possibile, in grado di portare a compimento una missione, diffondendone i valori. Anche per questo che la nuova epoca ha messo in luce nuove figure, risorse che crediamo e speriamo che siano reputate preziose dalle persone. Laureati in Economia Aziendale, Ingegneria Elettronica, Psicologia e Scienze della Comunicazione rappresentano un paniere di competenze che crea un servizio applicativo al servizio del paziente. Un grande supporto prima e dopo la nostra missione: farti sentire meglio. Al ‘durante’, ci pensano i nostri tecnici audioprotesisti.
Contattaci per maggiori informazioni, siamo a tua disposizione!
Alfredo Marotta, social media